Calcio. Per l’Ss Milazzo c’è da recriminare per il pareggio interno con il Taormina.
Nel calcio, a volte, ci sono partite che sembrano stregate! E ci piace parlare di SS Milazzo-Taormina, dopo il resoconto giornalistico su questa testata effettuato a caldo, subito dopo partita di domenica sera, perché è il caso di considerarla proprio stregata! Infatti, non si può accettare, dopo una prestazione come quella che hanno fornito i rossoblù, un risultato di parità, come impietosamente è stato il verdetto del campo di gara. Nessun appunto, ovviamente, agli ospiti del tecnico Cannata che hanno ottenuto ciò che volevano, sta di fatto però che hanno lasciato il Marco Salmeri sul finale di 1-1 perché il pallone non ne ha voluto sapere di premiare la prova dei padroni di casa protagonisti in assoluto sul campo per quasi i 90 minuti giocati, più l’extra, mentre sono stati abbondantemente premiati gli azzurri taorminesi, che hanno retto l’urto della notevole mole di offensive costruite e portate avanti da Bartuccio e compagni, nonostante fossero fortemente penalizzati per le espulsioni di Bruno e Mannino, che hanno pagato con il rosso alcuni dei moltissimi falli di cui si sono resi responsabili, mentre altri compagni di cordata hanno rimediato soltanto il giallo. Chi ha visto la partita non potrà che condividere il nostro punto di vista nel dire che i giocatori del Milazzo, e con loro il tecnico ed i dirigenti, hanno lasciato il comunale alquanto amareggiati e con la consapevolezza di aver perso un’ottima occasione nel portare avanti la scalata verso il vertice della classifica. Adesso i divari con l’Aci S. Antonio si sono accentuati, amplificati anche dal successo ottenuto nella nona giornata dal terzetto che fa l’andatura, ed esattamente dall’Aci S. Antonio (2-0 sul campo della Gescal); dalla Jonica, che ha regolato con lo stesso punteggio il S. Agata; ed infine l’Atletico Messina che ha firmato un poker a spese del Bronte. Insomma, c’è tutto da rifare, puntando sui prossimi impegni. Il consenso che abbiamo ritenuto giusto alla nostra cronaca giornalistica viene largamente sostenuto dalle note di cronaca più risalenti ed evidenti, che hanno trovato il pieno riscontro nelle più importanti azioni di cui riferiamo, e che comprendono anche 2 legni che avrebbero potuto avere migliore sorte. Scontate le battute iniziali di studio, la SS Milazzo non ha tardato a prendere le giuste misure ed a salire in cattedra dopo un paio di giri di lancette d’orologio. Così, già al 13’, al terzo fallo degli ospiti (Bruno su Bartuccio), il calcio piazzato veniva spedito sul fondo. Al 14’ doppio fallo di Famà su Mastroieni prima e Laquidara successivamente, mentre al 18’, sugli sviluppi di un angolo (1 di quelli battuti) da Bartuccio per Coulibaly era bravissimo D’Antone a intervenire per strappargli letteralmente la sfera dalla testa. Al 26’ la prima traversa di Bartuccio su tiro piazzato con replica di Trimboli al 30’, e quindi due legni in 4 minuti per salvare la porta del n.1 ospite. Il campo, insomma, dimostra che è il Milazzo a fare la partita ed al 33’ Emanuele devia in angolo un tiro di Bartuccio che aveva ben altra destinazione. Solo al 36’ il primo tiro per gli ospiti con Emanuele, che saltato Ferlazzo, converge e batte a rete chiamando Scibilia alla parata. Al 43’ tocca a Mastroieni l’oscar delle occasioni mancate, con una mancata deviazione a rete non riuscita su assist di Bartuccio. Nella ripresa al 46’ si fa luce Mastroieni sulla fascia destra, salta l’avversario e tira con un diagonale si perde sul fondo. Al 62’ vantaggio del Taormina con tiro piazzato di Emanuele sorprende Scibilia mentre 2 minuti più tardi, dopo un intervento di Bartucio sventato di pugno dal portiere d’Antone, lo stesso capitola con Aloe che devia in porta una tiro di Rasà. Il resto interessa solo ed esclusivamente un continuo arrembaggio del Milazzo, forse un po’ disordinato e con idee appannate, ma soprattutto con la ricerca di azioni da solista e non badando al collettivo, per cui resta l’assedio alla difesa e alla porta del Taormina, che trae il massimo vantaggio proprio da questi errori di impostazioni e di scelta, ed il pareggio alla fine diventa premio acquisito dagli ospiti, di cui i rossoblù devono farsene conto e ragione!